Testi e temi dall’incontro della diaconia del 16 gennaio.
“A volte ci sembra di essere così: spettatori sulla panchina del mondo, e guardare le brutture moltiplicarsi ma anche bagliori di fuoco e voci di speranza; seduti a guardare un arte povera -la più grande di tutte: l’umanità- mentre narra le sue resistenze, le sue risurrezioni, mentre attende le sue liberazioni.” Sr Gloria Riva sul quadro “Resistenza, risurrezione, liberazione” di M.Chagall.
In un mondo in trasformazione, la gioia e la libertà dei battezzati.
Lettura dal discorso al Convegno nazionale della Chiesa Italiana di Benedetto XVI, Verona 2006
[Questa trasformazione] avviene concretamente attraverso la vita e la testimonianza della Chiesa; anzi, la Chiesa stessa costituisce la primizia di questa trasformazione, che è opera di Dio e non nostra. Essa giunge a noi mediante la fede e il sacramento del Battesimo, che è realmente morte e risurrezione, rinascita, trasformazione in una vita nuova. È ciò che rileva San Paolo nella Lettera ai Galati: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (2, 20). È stata cambiata così la mia identità essenziale, tramite il Battesimo, e io continuo ad esistere soltanto in questo cambiamento. Il mio proprio io mi viene tolto e viene inserito in un nuovo soggetto più grande, nel quale il mio io c’è di nuovo, ma trasformato, purificato, “aperto” mediante l’inserimento nell’altro, nel quale acquista il suo nuovo spazio di esistenza. Diventiamo così “uno in Cristo” (Gal 3, 28), un unico soggetto nuovo, e il nostro io viene liberato dal suo isolamento. “Io, ma non più io”: è questa la formula dell’esistenza cristiana fondata nel Battesimo, la formula della risurrezione dentro al tempo, la formula della “novità” cristiana chiamata a trasformare il mondo.
Qui sta la nostra gioia pasquale. La nostra vocazione e il nostro compito di cristiani consistono nel cooperare perché giunga a compimento effettivo, nella realtà quotidiana della nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha intrapreso in noi col Battesimo: siamo chiamati infatti a divenire donne e uomini nuovi, per poter essere veri testimoni del Risorto e in tal modo portatori della gioia e della speranza cristiana nel mondo, in concreto, in quella comunità di uomini e di donne entro la quale viviamo. E così, da questo messaggio fondamentale della risurrezione presente in noi e nel nostro operato quotidiano, vengo al tema del servizio della Chiesa in Italia alla Nazione, all’Europa e al mondo.» (Discorso a Verona, 2006).
