Ce lo siamo ripetuti mille volte, e oggi sembra ancora più profetico: “La situazione è occasione”. E’ il titolo della lettera dell’Arcivescovo che abbiamo iniziato a leggere insieme lo scorso 8 settembre, primo incontro dell’anno delle famiglie missionarie a Km0. E’ anche un motto che ci invita a vivere con intelligenza il tempo presente, così imprevedibile e così difficile da attraversare.
Lo Spirito rende attenti e pronti a trasformare ogni situazione è occasione: dentro ogni condizione di vita, dentro ogni situazione, dentro la nostra stessa quotidianità c’è un’occasione di grazia, un’opportunità per il Vangelo e la carità.
La preghiera dell’incontro dell‘8 Settembre 2019 ospitato dai Missionari Saveriani di Desio>>
Raccogliamo qui alcune riflessioni, immagini, spunti che ci aiutino a vivere il tempo presente. Oggi viviamo il grande paradosso di dover tenere la porta chiusa dopo aver tanto riflettuto sulla bellezza di vivere “con la porta aperta”. Siamo chiamati ad una condivisione che non può concretizzarsi nella tanto amata tazza di caffè e nemmeno nella preghiera comunitaria o nell’animazione pastorale.
Riscopriamo la fraternità fatta di pensieri a distanza, di telefonate, di videomessaggi. Alcuni di noi vivono una fraternità più stretta con i preti e si diventa davvero “famiglia” (e anche le distanze accorciate lo dicono!)
Alcuni di noi sono chiamati per professione o per incarico pastorale a stare vicino a chi sta male, alcuni preti stanno celebrando i riti funebri di chi ci ha lasciato a causa del virus…. Altri sono toccati dal lutto nelle loro famiglie di origine… La fraternità (tra famiglie, con i preti, nel gruppo, nelle comunità,…) diventa anche consolazione da questi carichi pesanti di sofferenza.
E’ anche un tempo di grazia in cui, forzatamente liberi dagli incarichi pastorali, si può dedicare qualche attenzione speciale ai figli e alla coppia,
Ci sarà un futuro in cui tutto questo sarà passato e il virus avrà finito di essere una minaccia. Questo post ci aiuterà a a ricordare questo “deserto” in cui insieme, come popolo, la storia ci costringe a passare.
da “Digiuno” di Paolo Curtaz
Che questo digiuno più duro di ogni digiuno, ci converta nel profondo, ci aiuti a ritrovare la fede dei martiri, l’ardore degli innamorati, ci unisca alla comunità perseguitate a quante non possono celebrare per mancanza di preti, ci apra la mente e il cuore per capire quale dono abbiamo fra le mani, quale sorgente inesauribile custodiamo troppo spesso con colpevole indifferenza.
Sia, questo tempo di digiuno, desiderio fiamma che si ravviva attesa della Pasqua.
Grazie, Signore per questo inatteso ed esigente segno.
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