A introduzione dell’incontro del 5 febbraio del gruppo FM Km0, è stato proposto un momento di condivisione tematico per approfondire i passi e le riflessioni in corso nella diocesi di Milano riguardo ai nuovi ministeri e al loro intreccio nella costituzione delle Comunità Pastorali: un’opportunità per capire meglio la scelta della diocesi di inserire le Famiglie Missionarie a Km0 del documento “Direttorio per le Comunità Pastorali”.
Questo cammino ha coinvolto diverse FM Km0 sia nel contesto del Consiglio Pastorale Diocesano sia nel dare testimonianza della propria esperienza in occasione dell’ultimo Consiglio Presbiterale.
I passi di questi mesi, non ultima la presenza – nero su bianco- dell’esperienza delle FM a Km0 nel Direttorio, ci hanno dato l’opportunità per rileggere i passi fatti anche come gruppo negli anni. Il lavoro della piccola commissione istituita all’origine del gruppo FM Km0 si è intrecciato nel tempo con il cammino della diocesi e della chiesa.
Hanno guidato l’incontro:
Eugenio Di Giovine, membro del Consiglio Pastorale Diocesano e Coordinatore della Sessione del CPD sulle nuove ministerialità dello scorso Novembre. E’ stato missionario fidei donum con la famiglia in Venezuela e, a Km0, a Bollate MI.
Monica Garanzini, Counsellor Pastorale, collaboratrice dell’Ufficio Catechesi, nominata in Consiglio Pastorale Diocesano per il servizio all’Evangelizzazione. Con il marito Beppe condivide l’esperienza missionaria a Km0 a Rozzano MI.
I documenti del Magistero:
ANTIQUUM MINISTERIUM>> Lettera Apostolica in forma di «Motu Proprio» del Sommo Pontefice Francesco
SPIRITUS DOMINI>> Lettera Apostolica in forma di «Motu Proprio» del Sommo Pontefice Francesco
I passi e i documenti della Diocesi di Milano, in sinergia con le altre diocesi lombarde:
Testo tratto dall’omelia del Vescovo Delpini nella IV domenica dell’Avvento ambrosiano, durante la quale l’Arcivescovo ha consegnato all’intera Diocesi, rappresentata dal vicario episcopale per la Zona I monsignor Carlo Azzimonti, il Direttorio per le Comunità pastorali.
La Buona notizia
La gente forse è troppo occupata e non ha tempo per accogliere il Signore che viene; è troppo sospettosa, stanca, delusa, presa da altri pensieri, intenta ai propri affari, angosciata per i propri guai, distratta e attratta altrove da infinite seduzioni.Noi non ci chiudiamo, non ci lasciamo scoraggiare dall’indifferenza della gente, da quella che sembra un’invincibile impermeabilità del contesto in cui viviamo, ma lavoriamo, affrontiamo le vicende liete e drammatiche della vita. La buona notizia è questa: il comando del Signore vince le resistenze, permette di superare l’imbarazzo, di evitare lo scoraggiamento dovuto ai fallimenti, di respingere la tentazione della rassegnazione. La buona notizia è questa: uniamo le forze, condividiamo i pensieri, ci appassioniamo ai tentativi, ci lasciamo provocare dalle sfide».
I fedeli presenti in Duomo
Le Comunità pastorali sono lo strumento più adeguato per la missione nel territorio in cui abitiamo. In questa decisione condivisa con tutti i Consigli diocesani, Presbiterale, Pastorale, Episcopale e con l’Assemblea dei Decani, abbiamo la persuasione di essere condotti dallo Spirito e siamo convinti che solo la docilità allo Spirito può rendere unita, libera, lieta la nostra Chiesa. La costituzione e la vita delle Comunità Pastorali non è una riorganizzazione burocratica per far fronte alla riduzione del numero dei preti, si tratta invece di una scelta compiuta per lasciarci condurre dall’imperativo della missione e dal vento amico dello Spirito che rinnova e riforma la Chiesa in ogni tempo e in ogni luogo.
Dobbiamo intraprendere e confermare un cammino nuovo per rispondere a inedite sfide, chiede la scioltezza di lasciare quello che è di intralcio per camminare determinati a portare a compimento la nostra vocazione e a servire alla missione della Chiesa in questa terra. La gente, anche se non sempre lo ammette e forse neppure lo sa, ha bisogno di Vangelo, di speranza, di gioia. Non servirà a nulla una Chiesa triste, lamentosa, stanca, nostalgica. Abbiamo valutato il cammino compiuto dal 2006 a oggi, abbiamo riconosciuto la necessità della Pastorale di insieme, abbiamo riconosciuto le fatiche, le complicazioni, le confusioni, le insoddisfazioni e abbiamo intuito che la Comunità Pastorale è uno strumento più adatto di altri.
Siamo convinti che la gioia di annunciare il Vangelo deve convocare e contagiare tutto il popolo di Dio, laici, laiche, consacrati, consacrate, diaconi preti: la missione non deve misurarsi sul numero e sull’età dei preti, ma sull’intensità della fede e della gioia, della carità e della speranza di tutto il popolo cristiano.