Il logo della comunità con i cinque archi>> che rappresentano i 5 pilastri della vita comune.

Bethesda>> è una comunità residenziale cristiana nata dal sogno di alcune famiglie di Padova. Questo sogno si è rafforzato con l’invito di papa Francesco a celebrare un anno giubilare della misericordia: da qui la scelta del nome Bethesda che in ebraico significa ‘casa della misericordia’. “In concreto si desidera condividere la vita quotidiana, sostenersi nella crescita dei figli, ascoltare la Parola di Dio e mettere in comune le risorse e i talenti di ciascuno. Cercando di rispondere alla comune vocazione battesimale, di chiamati e inviati, con umiltà, creatività e coraggio a sostegno dei fratelli più bisognosi.”

Con questa tappa veneta continuiamo il viaggio attraverso le pagine del libro di G.Fazzini per scoprire come sono andate avanti le storie presentate, capitolo per capitolo.

Leggi la presentazione di Bethesda >>| Leggi le storie delle altre case che si fanno chiesa>>

La Comunità Bethesda, che ai tempi del bel libro di Fazzini era appena nata, ora ha superato i due anni di età. Ha iniziato a camminare sulle proprie gambe e muovere i primi decisi passi.

Il gruppo nel frattempo si è allargato, le famiglie da quattro sono diventate 4+1, perché oramai da oltre un anno vive stabilmente nello spazio dedicato all’accoglienza una mamma con il suo bambino, in un progetto in collaborazione con la Caritas diocesana. Una piccola famiglia che sta cercando assieme alle altre di prendere il volo, mettendo le radici in questo territorio e aprendosi poi ad una possibilità di vita indipendente.

Dai 21 abitanti della casa siamo passati a 25 infatti, oltre all’arrivo della nuova piccola famiglia, Luana e Alberto hanno dato alla luce Giacomo e Mauro e Chiara sono in attesa del quinto figlio.

Il sogno sta diventando realtà e soprattutto quotidianità. Una chiesa domestica dove lo straordinario è nell’ordinario, dove le cose da fare sono sempre troppe ma che condividendo spazi, processi e disponibilità… si riesce a compiere veri e propri miracoli di solidarietà reciproca e verso il territorio.

In questo tempo abbiamo, purtroppo, condiviso anche la malattia. Tre famiglie tra noi sono state toccate dal contagio da COVID-19. Un’esperienza che ci ha fatto sperimentare un livello più profondo di fraternità: non solo nella condivisione di “sogni” e stili di vita ma anche la fatica, l’isolamento, la preoccupazione.

Il cancello rimane sempre concretamente e simbolicamente aperto anche se la pandemia ha costretto alcuni momenti di isolamento forzato verso l’esterno. Quando anche questo periodo sarà definitivamente superato, il cancello della comunità continuerà ad essere aperto per chiunque vorrà passare per un momento di fraternità, una chiacchiera, un caffè… il nostro vaccino contro la grave pandemia della solitudine e dell’isolamento umano.


“In tanti ci hanno chiesto di riproporre l’esperienza del momento di preghiera in famiglia vissuto in Quaresima (clicca qui per vedere le celebrazioni proposte in tempo di lockdown). Ci siamo sentiti di condividere questo desiderio preparando alcuni brevi momenti di preghiera da fare con la famiglia attorno al presepe.”

Comunità Bethesda 2020

Mauro Marangoni [min 34.00] ospite di una serata di testimonianze missionarie organizzata da MissioToscana con l’Arcivescovo Paolo Lojudice e don Gianfranco Poddighe, responsabile dell’ufficio missionario diocesano di Siena.

In collegamento anche Soave Buscemi, biblista e Filippo Ivardi, direttore di Nigrizia.


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