Valentina e Carlo abitano alla parrocchia san Fruttuoso con i loro quattro figli. La loro presenza è soprattutto dedicata a tenere vivo l’oratorio e a renderlo un posto sempre più accogliente per i ragazzi e a misura di famiglia.

Dal 7 ottobre 2016 io, con Valentina e i 4 bimbi abitiamo gli spazi della casa in oratorio a San Fruttuoso al posto del don Alessandro trasferito a Carate, per provare a tener Vivo il cammino fatto fin’ora in oratorio con i gruppi di catechismo e con quella parte di Comunità che più si prende cura della vita in oratorio.

Perché SI?

Dopo l’anno vissuto in missione in Brasile tra il 2008/09 dove abbiamo diretto una spedizione dell’ Operazione Mato Grosso al servizio dei giovani e dei poveri, ci è sempre stato chiaro che nella nostra quotidianità vogliamo tener acceso il desiderio di guardare alla vita di Gesù per trovare un cammino buono per noi e per i nostri figli.

Ci siamo avvicinati alla vita della Comunità e abbiamo preso sempre più coscienza che “tocca a te” in prima persona parlare di Gesù ai ragazzi. Così dopo aver dato al don Alessandro la nostra disponibilità di chiamarci ogni qualvolta ne avesse avuto bisogno ci siamo ritrovati inizialmente a raccontare ai gruppi di catechismo la nostra esperienza di vita in missione in mezzo alla povera gente, poi ci ha chiesto di accompagnare per una settimana di vacanza estiva i ragazzi/e delle medie e adolescenti per cercare di essere un buon esempio per loro infine ci ha chiesto di affiancarlo nel lavoro educativo nei confronti di adolescenti per Carlo e di catechista di seconda elementare per Valentina .

Nello stesso periodo ci siamo avvicinati al gruppo nascente del Sicomoro ricevendo di fatto il regalo di confrontarci con famiglie e ragazzi giovani della nostra Comunità sugli aspetti della vita e della fede. Questo nostro avvicinarci alle attività proposte dalla Comunità, la stima e il desiderio di rimettersi in gioco per i ragazzi e i bambini alla domanda “Vorreste vivere nella casa in oratorio per dar continuità al lavoro educativo dell’oratorio dopo il saluto a don Alessandro?” la nostra risposta è stata un “Perché No!”. Così ci sentiamo “mandati” dalla Comunità e, dopo gli incontri con il Vicario di Zona padre Patrizio Garascia , anche “mandati” dall’Arcivescovo e abbiamo iniziato a vivere in oratorio semplicemente in un gesto di disponibilità gratuita nel forte desiderio di restituire alla Chiesa ciò che abbiamo ricevuto nel vissuto di missione e di famiglia.

Dopo questi primi sei mesi ci rendiamo conto che l’aspetto più significativo nell’abitare in oratorio legato all’accoglienza è proprio essere vicini alla gente.  A chi già frequenta la parrocchia ci capita anche semplicemente di offrire un saluto, un grazie in più, piccole attenzioni che vogliono umanizzare e sostenere la vita di chi già spende tempo e fatica per la comunità e questo modo spesso apre a un dialogo VERO con le persone.  Per tanti ragazzi e bambini vorremmo essere semplicemente un buon esempio e una porta aperta nel momento del bisogno.

Ancora una volta nella mia vita abbiamo sperimentato che l’amicizia non è solo star bene insieme, ma qualcosa che mi scomoda e fa fare fatica, l’Amico è colui che mi aiuta a dire SI a ciò che Dio mi chiede ogni giorno, con la gioia nel cuore e il sorriso sul viso!

Siamo contenti di far parte di questo cambiamento e di continuare il cammino con i ragazzi. Il tempo ci dirà quale segno possa essere questa esperienza nella vita della Chiesa, della nostra famiglia e di altre famiglie della Diocesi che come noi vivono questa disponibilità e questo cambiamento di residenza. Infatti dal 2015 ci siamo avvicinati al gruppo famiglie missionarie a km0 della Diocesi di Milano partecipando ad alcuni incontri.

Valentina e Carlo