Siamo Francesco e Giulia, sposati da Maggio dello scorso anno e da allora viviamo nella casa parrocchiale di Santi Gervaso e Protaso a Novate Milanese.

Ci siamo conosciuti 5 anni fa in un campo di volontariato per bambini in un piccolo paese di minatori della Romania. Provenivamo da due realtà diverse: Francesco cresciuto nel mondo oratoriano di Novate mentre Giulia nata e cresciuta a Rimini in una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII.

La condivisione con gli ultimi ci ha fatto scoprire l’un l’altro.

Un desiderio che avevamo chiaro durante il nostro fidanzamento era quello di voler costruire la nostra famiglia in una realtà aperta alla comunità ed all’accoglienza.
Inaspettatamente abbiamo trovato risposta a questo desiderio nella proposta di vivere nella casa parrocchiale della comunità di Novate.
Pur senza un chiaro progetto, don Vittorio e don Giuseppe ci hanno accolto e sostenuto in questo inizio di avventura.
Nel primo anno di esperienza abbiamo intrecciato la nostra nuova quotidianità familiare con momenti di condivisione e fraternità con i sacerdoti e con le persone che volevano conoscere questa proposta.

Ad oggi siamo tra gli educatori dei gruppi giovani della Parrocchia e seguiamo l’ambito caritativo portando i ragazzi ad incontrare settimanalmente i senza fissa dimora di Milano grazie alla proposta “Unità di Strada” della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Desideriamo che nel tempo la nostra casa possa diventare sempre più un punto di riferimento per l’intera comunità novatese.

“Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini.”