Marta e Paolo vivono come ‘famiglia aperta’ presso la parrocchia di Albizzate. Don Mario, parroco di Sant’Alessandro vive insieme a loro questa quotidianità fatta di accoglienza e di vita comune.

La nostra realtà chiamata Casa Betania è composta attualmente da 7 persone: don Mario Morstabilini (responsabile comunità pastorale) i coniugi Pagani Paolo e Marta, due bambini e due adulti. Abitiamo in un’unica unità abitativa, la casa parrocchiale di Albizzate da giugno 2014.

Per scelta non abbiamo ruoli o compiti specifici in parrocchia, cerchiamo di condividere i tempi della comunità pastorale e partecipare ai vari momenti soprattutto a quelli per le famiglie e per i giovani.

Un lungo cammino ci ha portato al sì. Ci siamo conosciuti in Oratorio a Lurago d’Erba dove don Mario per 3 anni è stato coadiutore. Poi i cammini hanno preso due strade diverse: don Mario è partito come fidei donum in Camerun e noi Marta e Paolo abbiamo iniziato il cammino vocazionale con la Comunità Papa Giovanni XXIII conosciuta durante la GMG 2000.

E’ stato un custodirsi a distanza fortemente uniti nella preghiera, 12 anni in cui ognuno di noi è cresciuto e maturato nelle rispettive vocazioni. Ci ha sempre unito un profondo desiderio di condivisione, di fraternità di accoglienza. Nasceva pian piano in noi il sogno di sperimentare in qualche modo una vita insieme, semplice ma il più possibile evangelica.

Nostro compagno di viaggio da tempo è don Franco Brovelli che da subito ci ha aiutato nella riflessione e nel dare la giusta forma alle intuizioni che ognuno di noi portava nel cuore.

Così al rientro dalla missione di don Mario e al nostro 10 anno di esperienza come famiglia aperta della Comunità Papa Giovanni XXIII il nostro sogno ha iniziato a prendere forma.

Innanzitutto nel rispetto del cammino fatto fin qui da ognuno di noi, nel rispetto del tempo di attesa della nuova destinazione di don Mario e delle nostre responsabilità nei confronti della famiglia e della comunità papa Giovanni XXIII.

A destinazione avvenuta abbiamo usato il primo anno per far sedimentare il tutto, per discernere il bene di ciascuno e per prendere sempre più consapevolezza della scelta che stavamo per compiere.

Il nostro vivere insieme si basa su tre scelte: fraternità (custodi premurosi delle diverse vocazioni: sacerdotale e matrimoniale); condivisione in uno stile di vita evangelico (comunione e preghiera) e accoglienza (casa Betania: luogo di amicizia, famiglia aperta al povero che bussa).
Stiamo sperimentando la bellezza del vivere insieme dell’accogliersi così come si è senza aver fretta di dire o fare. Nei confronti della comunità pastorale vogliamo essere presenza discreta, accogliere e lasciarci accogliere.

Marta e Paolo