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Testo preparato dalla famiglia Panzeri in occasione dell’ingresso della famiglia Bianchi come Famiglia Missionaria a Km0 alla parrocchia Resurrezione a Milano – 7 febbraio 2021.

Accogliamo oggi Samuela e Maurizio ed i loro tre figli Nazzarena, Emmanuele e Gioele nella Comunità Pastorale Cenacolo. Noi siamo Manuela e Fabio, viviamo da circa 5 anni nella parrocchia di Pentecoste con i nostri figli.

Nella diocesi di Milano ci sono altre 25 famiglie del Gruppo delle Famiglie Missionarie a Km0 che abitano in una parrocchia o in una struttura sussidiaria vivendo per alcuni anni insieme un’esperienza di accoglienza, fraternità, annuncio, di servizio e animazione pastorale, di corresponsabilità in ascolto delle comunità parrocchiali.

È un’esperienza caratterizzata dall’entrare in punta di piedi nelle comunità che ci accolgono. Dall’essere e rimanere per tutto il tempo degli ospiti. Degli ospiti attenti alle necessità, pronti a servire, ma anche a non sostituirsi a chi già c’è.

Un’esperienza prima di tutto di cura delle relazioni, una cura silenziosa, attenta e rispettosa. Infatti l’essere famiglia in parrocchia non ci rende “diversi”, ma vuole proprio porre la famiglia al centro della vita della Chiesa.

Come tante famiglie della parrocchia il nostro impegno è quello di esserci, di esser presenza viva a fianco della gente, nelle gioie e nelle fatiche che la quotidianità del vivere accanto da fratelli, presenta.

Un’esperienza di cura anche ricevuta, ricca di sguardi di benevolenza, di attenzioni.

Questo è quello che stiamo vivendo ed è quello che auguriamo anche a voi.

Buona strada!


Testo tratto dall’omelia di mons. Luca Bressan in occasione dell’ingresso della famiglia Bianchi come Famiglia Missionaria a Km0 alla parrocchia Resurrezione a Milano – 7 febbraio 2021.

Siamo nella Chiesa della Resurrezione. Queste vetrate ci ricordano che, anche in questo momento di fatica e di incertezza, il senso che vogliamo ritrovare non è quello di una tomba senza risoluzione. C’è una Luce che è capace di riaccendere la nostra fede.

Oggi, in questa fraternità e nel gesto di accoglienza della comunità, vediamo tante persone che partendo dalla propria vocazione si aiutano a vicenda a recuperare la freschezza della fede. Una freschezza e una luce che arrivino non solo a tutti coloro che sono qui, o seguono in streaming, ma anche per quelli che qui non ci sono, che si sono stancati, che non vengono più. Dio è lì: aspetta e ama ognuno.

Qui anche il senso della nascente Comunità Pastorale Cenacolo. Questi cambiamenti non sono solo esercizi burocratici, ma è la scossa che ci serve per dire: ritroviamo la traccia dell’amore con cui Gesù è tra noi, ripensiamoci per vedere insieme come Gesù viene nelle nostre vite.

Benvenuti allora a Maurizio e Samuela ma anche a tutti noi qui. Qual è dunque il compito che ci raduna? Questo: testimoniare che questo Amore tra gli uomini e per gli uomini non è spento, ma è acceso più di prima, è capace di accendere il nostro cuore.

La loro presenza non è un semplice incarico o una loro iniziativa ma è una chiamata a vivere un servizio nella città e nella parrocchia e nella Chiesa.