Avete mai fatto il gioco del telefono? Qui, tra pollai affollatissimi, galline pettegole, galli vanitosi e animali curiosi, vediamo come una piccola piuma caduta per sbaglio può dare avvio ad una vera valanga di equivoci.
Un giorno arriva uno strano animale, impolverato e stanco, con una grossa valigia.
La volpe, il coniglio e la gallina sono curiosi: cosa ci sarà dentro? Secondo lo straniero, tutta la sua casa.
Increduli e diffidenti, gli animali decidono di rompere la valigia….
La trama
“Due scatole di cartone, abbastanza grandi per starci dentro, abbastanza grandi per nascondersi. Uto e Leo le portano ogni giorno su, sulla collina. Certe volte sono re, soldati di ventura, astronauti. Certe volte sono pirati che solcano cieli e mari in tempesta. Ma sempre, sempre sono Grandi Amici. Navigano, corrono, saltano, volano, chiacchierano e ridono, lui e Leo, stanno in silenzio, osservano i movimenti nella valle, si sentono grandi come Re dei Giganti. A Uto piace questo ritmo a due”.
Così inizia questo bell’albo illustrato con due piccolini che affrontano e scoprono l’avventura e le bellezze del mondo e che, per questo, iniziano a sentirsi grandi e autonomi. Una situazione edenica, perfetta e sospesa.
Ma un giorno, lassù sul piccolo colle, arriva, titubante un loro coetaneo. Si chiama Samu e da giorni ne segue i movimenti, li osserva e, finalmente, trova il coraggio, di chiedere se può unirsi a loro. Leo non ha esitazioni nel rispondere positivamente alla richiesta. Uto, però, si sente strano, a disagio: inizia a giocare da solo, a starsene in disparte finché, rabbioso, si chiude in casa, distrugge il suo magico scatolone di cartone e non risponde agli inviti di Leo e Samu.
Eppure la collina gli manca e si sente solo. Finché un giorno i due si presentano dinnanzi a casa sua (una modesta abitazione di campagna) con un enorme “macchina”, certo di cartone ma montata su ruote e coloratissima, decorata con aquiloni, rumorosi barattoli e tante altre sorprese (compresa la limonata e i biscotti). E così finalmente può nascere un nuovo e più maturo equilibrio e a Uto “piace il loro ritmo a tre”.